Come ti piacerebbe essere dipinto?
Il foglio è bianco. I colori non sono quelli luminosi di un volto raggiante.
Osservo le ombre come se fossero sfumature.
Come se in quel bianco ci fossero riflessi di un qualcosa che non si fa vedere, come se ci fosse un velo che separa,
come una rete sottile che protegge, come per avvolgere il volto di mistero.
Riconosco questa sensazione come se fosse una memoria vissuta, ma non integrata;
come una maschera che si usa in alcune occasioni per rimanere in incognito;
come un ospite temuto che ha paura di non essere gradito.
Rispetto la distanza come un bisogno di riservatezza, come se fosse un tempo per cercare dentro, in profondità.
Senza le vesti del passato per viaggiare senza pesi, per sentire la vibrazione di una pausa,
quella che va in discesa, per andare fino in fondo e arrivare alla sorgente.
In quello spazio vuoto il tempo si è nutrito, non per fare, bensì per sostare, riposare e forse osare.
Grazie caro Novembre per avermi accolta e fatto nascere nel tuo mare.
Sul foglio bianco sono apparse le sembianze del tuo viso, abbozzate a matita, come impronte, come segni che raccontano.
Occhi come nuvole per guardare oltre, orecchie come conchiglie per ascoltare suoni perduti, labbra come onde per sussurrare segreti e
dare loro respiro, come se fossero avvolti nel silenzio caldo che li ha fatti lievitare.
Sono immagini in movimento che si abbracciano per poi arretrare, come per non farsi attaccare e a piccoli passi indietreggiare,
come per dire ‘non mi toccare’.
Sono forme che cambiano, per non ristagnare o marcire, bensì per fluire.
Sono tinte che avvolgono per farti girare, ruotare, danzare, come una capriola che trasforma
per dare un senso ad un ordine nuovo, che si è capovolto.
Come un oceano che muta pur rimanendo imperturbabile nella sua immensità.
Tu rimani. Le mani aperte, tese al nuovo che risorge.
Tu scompari. Infinite sono le stanze del tuo labirinto, per nasconderti.
Sfoglio le pagine e tra le righe dei tuoi pensieri, non ci sei e non ti vedo. Nel sentire sempre ascolto la tua voce.
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