L'etimologia della parola resilienza, deriva dal verbo latino "resilio" da cui il participio "resiliens" che significa saltare indietro, più propriamente rimbalzare. In psicologia indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, per riorganizzare positivamente la propria vita.
Resalio è risalire, un termine marinaro, risalire sulla barca quando uno è caduto in acqua; recuperare dopo un incidente, un disastro, un problema.
"Chi solca i mari cambia i cieli ma non la mente", scriveva Orazio.
L'esperienza con il mare mi collega al mondo dell'inconscio, alla profondità, alle immersioni nel BLU, al fascino delle onde che possono essere viste come tentazioni, le prove da superare.
"L'inconscio si potrebbe paragonare ad un iceberg immerso nel mare, di cui la parte che emerge è la parte cosciente e la parte sommersa è il subconscio."
(In una lontana vacanza in Egitto, marzo 1993, misi la maschera per guardare lo specchio di un mare frastagliato di onde. L'impatto con la profondità e con la vita animata nel blu mi tolsero il fiato. Nel mio immaginario rivedo ogni creatura fluire e guizzare senza fare rumore. Un mondo esterno incrostato da fluttuazioni più o meno tumultuose e un mondo interno in cui ritirarmi, come un Nautilus, una conchiglia che può salire e scendere in un movimento a spirale. La percezione è quella di una terza dimensione. La parola immersione evoca in me ricordi antichi. Li collego alle emozioni, alle pulsioni dell'inconscio, ad una quiete fatta di respiri.)
.... da un estratto della mia tesi di Counseling, sul tema della Resilienza, conseguita nel 2015 con Il Centro Studi Bhaktivedanta, Università Popolare degli Studi Indovedici
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