C’era una volta l’inverno, con il fuoco acceso nel camino, con i campi vestiti di neve, con le cartoline scritte a mano e i francobolli.
Nella stagione in cui ti scrivo, il freddo cerca il suo calore in un maglione di lana; gli alberi spogli allungano i rami, come braccia verso il cielo, come radici in cerca di nutrimento; l’inchiostro di una penna ricama le pagine bianche di un racconto, in cerca di parole che non trova.
Ben tornato e ritrovato 01-01 il primo giorno dell’anno:
con i doni dei Re Magi che offrono oro, incenso e mirra;
con la magia della stella cometa che illumina la via;
con i consigli della natura che cura con rame, oro e argento.
Caro amico Gennaio,
Se tu fossi un colore
Se tu fossi un seme o un chicco
Se tu fossi un’essenza floreale
Se tu fossi un’emozione
Se tu fossi un dipinto
Se tu fossi una canzone …
... e Se fossi tu a raccontarlo, come sarebbe il tuo gennaio?
Cara anima amica, con il nuovo anno, rinnovo il piacere di scriverti e di leggerti in una corrispondenza, che prosegue in una strada a doppio senso (a two-way street!).
Nel proseguire lungo il sentiero ho incontrato i tuoi bisogni, che sono anche i miei. Ogni riflessione lascia la sua impronta e traccia un percorso, con tanti piccoli passi.
In questo cammino che scorre in un movimento circolare, cerco di entrare e fluire nel ritmo del tempo, che passa e ritorna.
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