Mi sento di condividere con te alcune riflessioni in riferimento alla elaborazione di un lutto tecnologico per avere perso tanti documenti, dati, informazioni, schede, registrazioni, trascrizioni e altro, che tenevo custodito sul mio desktop come pezzi di me da conservare, memorie virtuali che hanno lasciato il posto ad una tavola vuota.
Saluto così il mese di novembre con il suo colore grigio, mistico, il numero 11, che si è ribaltato con un click offrendomi una lezione.
Accolgo il nuovo dicembre, il numero 12, con la leggerezza di una nuvola, uno spazio in cui andare a custodire i miei nuovi file nel cielo. Sto scoprendo le risorse dei servizi “cloud” una migrazione che invita a guardare in alto!
Trovo interessante esplorare una nuova modalità di lettura, come quando si accumulano chili di troppo sul corpo e ci si vuole mettere a dieta; come quando si trattengono emozioni, che nel tempo si trasformano in pesantezza, umidità, confusione e si impara a lasciare andare i pesi.
Una perdita può essere l’opportunità per osservare i tempi che cambiano con un nuovo approccio, per continuare il proprio cammino in modo diverso, con un passato che spinge per andare avanti. Percepisco la protezione di ciò che mi lascio alle spalle, esperienze vissute, conoscenze acquisite, ma il cammino prosegue con lo sguardo rivolto al futuro soprattutto, rivolto verso l’alto per ricevere tutto ciò che mi serve: consapevolezze, nuove convinzioni, programmi, risorse che mi permettono i sentirmi in linea con un richiamo divino.
Faccio un respiro profondo e ti ringrazio per essere qui, con il tuo ascolto.
Una nuvola in cielo di Cesare Pavese
Compare una nube
soda e bianca, che indugia, nel quadrato del cielo.
Scorge case stupite e colline, ogni cosa
che traspare nell’aria, vede uccelli smarriti
scivolare nell’aria. Viandanti tranquilli
vanno lungo quel fiume e nessuno s’accorge
della piccola nube.
Tra le poesie dedicate alle nuvole, qual’è la tua preferita?
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