Mafalda dice a Linus: "... non augurarmi un anno nuovo, va bene anche uno usato purché sia migliore di quello passato".
Ho pensato spesso a queste parole che alla prima lettura mi hanno fatto sorridere.
Un anno nuovo? ... e se fosse la continuazione di un passato non desiderato?
Qualcosa di nuovo non vuole dire che sia una garanzia, che tutto andrà poi così bene, che sia appagante, che sia produttivo, che sia per sempre, tuttavia, in un inizio percepisco l'ignoto, il mistero, la magia, il bisogno di affidarsi a ciò che c'è.
"Il mio sogno a 18 anni fu quello di partire per girare il mondo"
"il mio sogno a 28 anni fu quello di ritornare a casa"
"il mio sogno a 38 anni fu quello di orientare il mio cammino"
"il mio sogno a 48 anni fu quello di condividere il mio cammino"
"il mio sogno a 58 anni fu quello di coltivare il mio giardino"
Il mio sogno oggi è di incominciare dalla realtà senza oppormi.
Il mio sogno oggi è di accogliere i pensieri circolari senza rifiutare gli umori che li accompagnano.
Il mio sogno oggi è di accettare la ripetitività di giorni uguali e ridipingerli con autenticità nel divenire.
"Essere quello che sei" è (per me) il sogno più vero.