PARCO NAZIONALE del GRAN PARADISO
Dopo avere caricato le valigie, le borse della spesa, i contenitori di cartone, i sacchetti sparsi, il tappetino dello yoga, il boken, il frigorifero da campeggio, la cuccia del cane, i libri, lo zaino; dopo avere chiuso le finestre, le persiane, riempito la lavatrice, svuotato il cestino della spazzatura, innaffiato le piante, lavato il pavimento;
alle 9:20 si parte, con la Kangoo super carica di bagagli e il serbatoio pieno - destinazione Melignon in Val di Rhemes nel Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Seguendo le indicazioni della mappa, all'uscita dell'autostrada si prosegue per: Aosta, Saint-Pierre, Villeneuve, Introd, Themes Saint-Georges, infine Rhemes Notre-Dame. Dopo avere fatto 458 km prevalentemente di autostrada, arriviamo puntuali all'appuntamento con l'agente immobiliare. Melignon è una frazione piccolina, come tante altre perle della prateria alpina, in cui scorre la Dora.
Lo studio Melignon è al numero 46, uno chalet di legno.
L'appartamento in affitto è al piano terra con un ampio prato verde e un piccolo orto (dove ho raccolto la cicoria, le patate e i porri). Ora abitiamo qui, per 11 giorni questo sarà il nostro rifugio di montagna un pò fuori dal mondo.
(Non era proprio quello che desideravo, il mondo mi manca già, ma per gli ospiti c'è la password wi-fi! Uscire al buio dopo cena, la prima sera, con il cielo cupo coperto di nuvole ha mosso dentro di me un pò di inquietudine).
Cambiamento e adattamento
Il cambiamento si presenta così, con i suoi imprevisti, con il suo lieto scorrere, soltanto le VOCI del PARCO. Il mutamento geografico ora richiede un tempo di adattamento alla temperatura più fredda, poi il corpo impara ad adattarsi.
Nel leggere l'editoriale di un notiziario locale, mi colpisce l'iniziativa che si è tenuta quest'anno per celebrare il centenario del Parco, per evidenziare i suoi valori, per conservare la sua biodiversità, con il difficile compito di preservare la peculiarità di questo patrimonio naturale.
Chi sono gli abitanti del Parco? Camosci e stambecchi.
Tuttavia i fattori ambientali e non solo, hanno contribuito alla trasformazione degli habitat e alla scomparsa di alcune specie animali.
Obbedendo alle stagioni in questo periodo anche gli umani iniziano a cercare riparo nelle loro 'tane' per prepararsi a tempi più austeri. Così fanno le marmotte. Mi ha colpito leggere il 'time budget' della marmotta, il modo con cui pianifica le sue attività:
ibernante (sverna ritirandosi in tane) con pochi mesi di attività a disposizione per completare le sue funzioni biologiche (mangiare a sufficienza, riprodursi, difendersi dai predatori e socializzare con i famigliari).
Le marmotte passano più del 54 % del tempo a mangiare, in secondo luogo a vigilare i dintorni e a riposare davanti alle loro tane. Sono più attive nelle giornate nuvolose in quanto si proteggono dal sole diretto. (Non le vediamo, ma le sentiamo fischiare).
Questo roditore di alta quota è una specie di animale particolarmente sociale, in quanto ama vivere in una comunità.
Tu come ti senti, sociale o socievole?
Ti racconto un'esperienza socievole, se hai piacere apri il link qui a seguito e dimmi cosa ne pensi.
https://www.cucinaperlanima.it/blog/221-i-doni-della-natura-il-sorgo-e-il-lupino.html