Sto partecipando ad un' esperienza di ascolto, collettiva, in cui le candidate del corso di Formazione in Counseling stanno discutendo le loro TESI. Sono testimonianze di vita autobiografica, vissuta, a contatto con parenti, amici, compagni di viaggio e soprattutto a contatto con se stesse e con il dolore.
https://www.csbcounseling.org/
Porto attenzione all’intervento conclusivo del Direttore del corso:
“Guardare alla Vita per quello che c’è, è già terapeutico”.
La prima dimensione da recuperare è l’attenzione non una posizione difensiva.
Dobbiamo essere centrati, per passare dei concetti.
L’accoglienza non è diventare vittime delle persone che soffrono.
CHE COSA MI PORTO A CASA DA QUESTA ESPERIENZA?
ESSERE COUNSELOR NEL QUOTIDIANO significa per me essere come una figura con le ali, che ti accompagna nel volo, al di sopra delle difficoltà, oltre la dualità ..
Essere come una canna vuota per offrirti l’ASCOLTO quando rimugini la stessa canzone
Esserci con trasparenza nell’offrirti la sua PRESENZA senza invadere il tuo campo
Esserci con il CUORE VUOTO per accogliere la tua emozione che strabocca
Esserci con GENTILEZZA per accompagnarti a casa, quando il corpo si confonde e pensa di essere la tua abitazione
Esserci con una PAUSA quando … stai forse facendo troppo rispetto a quello che il tuo fisico può sostenere?
Esserci con un FIORE