A proposito di ARTE, mi sento grata per l’opportunità di esprimere una forma di comunicazione non violenta, attraverso il corpo, un’ arte in movimento, come un linguaggio corporeo non descrivibile a parole.
Ci sono vari livelli di pratica: fisica, marziale, che si esprime con velocità, in cui si suda, dove è richiesto un allenamento fatto di tempo, di perseveranza, di volontà, come un cammino, un percorso ..
C’è una pratica più sottile, a livello energetico .. come mi sento quando supero una prova, un ostacolo? Quando pratico con gli altri, cosa provo dentro di me? Paura, rabbia, simpatia, antipatia, gioia, condivisione, calma .. incontro momenti di concentrazione interiore, mi sintonizzo, porto attenzione .. sono distratta..
C’è poi un livello in cui ogni forma assume un valore ulteriore, come se fosse un’espressione poetica, una sfumatura, come un fluire, come un fiore che si apre..
Come un albero con le sue radici, il fusto, le foglie, il corpo si muove e si espande verso l’alto, verso il basso, verso l’esterno, verso l’interno, verso il centro .. con un movimento, come per portare fuori o per portare dentro, posso anche girarmi e cambiare direzione ..
Porto attenzione ai miei passi, alle direzioni, sento l’energia dell’altro e mantengo una distanza, quanto lo lascio entrare nel mio campo? È troppo vicino? È troppo lontano?
La pratica è una continua trasformazione, come in un gioco. Sento una piccola spinta che sale verso l’alto, come qualcosa che si accende e mi affido, mi lascio guidare, mi sento strumento di una musica.
Qualcosa mi sostiene, mi da fiducia, qualcosa di lento e di dolce, in uno spirito di gioco senza competizione, non c’è un movimento perfetto, ognuno fa quello che può .. il corpo parla il suo linguaggio, senza sforzo.
È il momento, mi sento pronta, come in una gestazione posso godermi il tempo dell’attesa.
Qualcosa ha preso forma, può venire alla luce.
Grazie, grazie, grazie.